sabato 1 novembre 2008

L'asino di Buridano.

(Questa è la copia esatta della commento lasciato sul blog http://savinopezzotta.wordpress.com/2008/10/30/riflessioni-sull%e2%80%99ufficio-politico-della-rosa-per-l%e2%80%99italia-tenuto-a-milano/)

Guardo dall’esterno e non dall’interno; perciò è facile che la mia impressione sia fallibile.

Ciò premesso, procedo.

Sembra, caro Savino, che l’entusiasmo iniziale sia scemato, specie nei fans, molti dei quali sembrano essersi stancati d’aspettare sia la nuova Costituente sia, di conseguenza, il germogliare del nuovo soggetto politico.

Se non procede la prima, non fiorisce neppure il bocciolo della Rosa Bianca.

Ovviamente riconosco il tuo impegno, ma, come facevo rilevare agli inizi, sarà sufficiente? Una sola rondine, come si sa, non fa primavera!

Da dove lo desumo? Dal tenore delle mails che ricevo a margine dei miei articoli, specie su quelli relativi a “Verso una Costituente”.

Molti mi han chiesto delle spiegazioni sul procedere dei lavori e della situazione, dei quali, ovviamente, non ne so molto, se non quelle sporadiche notizie che filtrano ogni tanto qua e là. Non ho potuto dare risposte!

L’impressione, seguendo il tuo blog e i commenti, è che non si abbia un’idea precisa su cosa fare e in quale modo; manca il progetto completo esecutivo sia del nuovo soggetto sia dei valori e programmi connessi, compresi quelli politici relativi a schieramento ed alleanze: non vi è il cervello pensante!

E un soggetto senza testa non va molto lontano.

L’Unione di Centro, dopo le elezioni, ha avuto un atteggiamento ondivago, perdendo pure alcuni pezzi e tentando accordi (fallimentari politicamente) con la Sx, o riavvicinamenti (respinti) con la Dx.

Ma tutto ciò ci può stare. Quello che non ci può stare è la linea politica seguita, che si è barricata sulla pura difesa della posizione conseguita e della critica asettica e inconcludente.

Tu stesso poni il problema della coesistenza con l’UDC e della dubbia utilità di procedere uniti.

Ricordo, pure, la tua iniziale ritrosia ad unire le forze per le elezioni, poi superata dall’incalzare degli eventi e “sopportata” quale ineludibile necessità contingente.

Ciò significa che il percorso finora fatto insieme non ti/vi ha (Rosa Bianca) soddisfatto, né portato i frutti auspicati.

I valori sono importanti e pure gli ideali; però non portano a nulla se non vengono inglobati in un preciso e dettagliato programma (progetto) politico.

La nascita, lo sviluppo e la morte di un soggetto politico sono strettamente correlati a tre fattori:

a) Gli obbiettivi da raggiungere.

b) La validità e la credibilità degli uomini che lo compongono.

c) Il seguito (i seguaci) che si coagula intorno al movimento.

Obiettivi

Avere degli obbiettivi significa possedere un dettagliato e articolato programma politico a lungo respiro, specie se si intende implementare un soggetto che voglia diventare egemone in futuro e non mantenere un’esigua fetta d’elettorato, atta alla sola sopravvivenza.

Perciò un programma politico generale composto da: uno sociale, uno economico, uno industriale, uno finanziario, uno etico, uno morale ed … uno istituzionale. Quest’ultimo particolarmente importante se si intende riformare la società.

L’elettore (popolo) ha bisogno di certezza per cullare la sua speranza; e questa certezza bisogna recepirla nella sua esigenza (necessità) quotidiana, facendo proprie le problematiche della società e prospettando, di conseguenza, una risposta significativa.

Ricordo il tuo auspicio iniziale a “radicalizzarsi” sul territorio. A suo tempo aggiunsi che più che sul territorio bisognava radicalizzarsi sull’esigenza che le problematiche creavano, perciò nei bisogni quotidiani vissuti con sofferenza dai più.

La crisi finanziaria globalizzata ha ulteriormente acuito i bisogni, ma più che il richiedere alcuni interventi settoriali bisogna ideare un preciso piano generale d’intervento.

L’Unione di Centro e la Rosa Bianca sono in grado di idearlo? Unite o disgiunte?

Uomini

Tutto ciò pone il problema degli individui che sono chiamati a svolgere questo compito: Uomini dediti non al solo personale interesse, bensì a quello della comunità intera, specie se si intendono perseguire ideali e valori cattolici.

Ultimamente, su alcuni punti specie economici, ho avuto un serrato confronto con alcuni importanti esponenti “cattolici”, che alcuni miei lettori hanno classificato (etichettato) come “polli allevati in batteria”.

Personalmente non sono tanto drastico; ma, comunque, devo riconoscere che dietro le belle intenzioni e parole si celava sempre il mantenimento e il miglioramento del loro status quo raggiunto. E con tali ideali non ci si pone al servizio della comunità, perché in tal modo è difficile percepire la problematica del bisognoso e uniformarsi ai valori ed agli ideali sbandierati.

La stessa argomentazione è valida per i mestieranti, perciò per tutti coloro che han fatto della politica un lavoro per vivere. Questo, ovviamente, non è disdicevole; lo può essere se viene inteso solo come proficua fonte di reddito personale.

Seguito

Chi sono i seguaci e gli aderenti al movimento?

Teoricamente non vi sono pregiudiziali, ma appare evidente che un movimento mancante di alcune classi anagrafiche (giovani, maturi e anziani) non può aspirare ad essere un soggetto egemone nel futuro, ma solo una lobby classista.

I giovani, poi, sono basilari, perché hanno energie da spendere ed entusiasmo da tramandare ad altri.

Un movimento senza giovani è un movimento fallito in partenza; come lo è uno senza maturi ed anziani, perché carente di saggezza e di esperienza.

Savino e la Rosa Bianca chi hanno coagulato attorno a sé?

Sembra che il problema principale sia quello dello sbarramento elettorale alle prossime Europee.

Per sortirne cosa: un paio di deputati a livello nazionale? A che pro se il superare uno sbarramento ipotetico del 5% sarà già un problema, anche se ancora alleati all’UDC?

Non sarebbe forse meglio procedere con un programma omogeneo nazionale (Costituente e creazione del nuovo soggetto) e puntare sulle sole amministrative, con tutte le proprie forze, onde cominciare a radicalizzarsi idealmente sul territorio?

Quest’ultima ipotesi mi pare la maggiormente appropriata, data la carente struttura finora raggiunta nell’organizzazione nazionale.

Vedo, attualmente, due priorità inderogabili.

La prima è il definire con precisione il SoggettoRosa Bianca”, tramite la Costituente, onde farla crescere, dotandola di programma politico completo e di indipendenza da altre forze politiche.

La seconda l’attrezzarsi, ricercando direttamente sul territorio uomini nuovi, spendibili e credibili davanti alla comunità e convinti dei valori e degli ideali che si intendono propugnare.

Le alleanze e le convergenze possibili devono venire dopo questi due basilari primi passi, perché è inconcepibile decidere un tracciato senza sapere prima dove puntare la propria bussola.

Diversamente ogni iniziativa politica, presa in Parlamento da singoli deputati, apparirà come un atto individuale privo dell’imprimatur del SoggettoRosa Bianca”, nominativamente sulla carta, ma praticamente inesistente nella realtà, non possedendo ancora né una linea politica programmata, né una reale identità sociale.

E ciò che non esiste è assai difficile da far capire ed apprezzare al potenziale elettore.

In sostanza non vorrei che la Rosa Bianca personificasse l’asino di Buridano e che ne facesse la stessa fine, indecisa nella scelta tra la biada e il fieno.

Penelope, nell’attesa di Ulisse, faceva la tela di giorno per ingannare i Proci; e la disfaceva di notte per guadagnare tempo.

Che poi si decida di partecipare alle Europee o solo alle Amministrative, appare evidente che il tempo passa, che l’entusiasmo si svilisce e che la tempistica assume connotati maggiormente ristretti.

Già in autunno, dopo il Family Day, si idealizzò il nuovo soggetto indefinito Cosa Bianca, poi tramutata (quasi imposta nel nome) in Rosa Bianca sotto la pressione dovuta agli eventi ed ai transfughi dell’UDC.

Come sia andata lo sappiamo tutti: la Rosa Bianca è ancora indefinita e il resto … pure.

L’asino di Buridano, concludendo, è ancora in attesa di scegliere se cibarsi della biada o del fieno.

Alcuni hanno sottolineato che questa è l’ultima occasione: Savino ne prenda atto e decida il da farsi, unitamente a chi di dovere.

Diversamente si otterrà che, pure con nessuno sbarramento elettorale, l’esistenza del nuovo soggetto politico sarà pregiudicata.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero che non le dispiaccia se ogni tanto mi infilo sul suo blog.
L’articolo mi piace, specie per il titolo.
Conoscendola, dovrebbe essere uno di quegli inserti subliminali che lei ogni tanto usa per affermare alcune cose: stavolta, credo proprio, che serva a dare dell’asino a tanti.
Perché chi ben comincia è già a metà dell’opera, ma chi comincia senza sapere dove andare è in un mare di guai.
Forse le ho rubato la citazione; mi scuso!
Condivido in pieno la sua idea sugli uomini che si raggruppano sotto la bandiera degli ideali e dei valori, però unicamente attenti al loro tornaconto ed essendo la rovina della società.
Ha fatto bene a citare certi “cattolici” perché l’ipocrisia aleggia … ovunque camuffata dal perbenismo.
Cari saluti.
Vittorio G.

Sam Cardell ha detto...

Anch’io credo di conoscere bene lei, gentile Vittorio.
Ovviamente non sono dispiaciuto che lei posti commenti su miei articoli: tutt’altro!
Ed è pure attento e preciso; significa che ha “imparato” bene!

Vorrei solo invitarla ad essere meno caustico in certe affermazioni, perché sarà pur vero che vi sono degli asini senza testa in giro, ma non di meno io mi ci metto tra questi; e lo affermai pure in uno dei miei ultimi articoli.
Savino ha sempre avuto il mio rispetto anche se non sa scegliersi le persone giuste e si fa facilmente infinocchiare da mestieranti e teatranti. Diversamente la Rosa Bianca sarebbe già da tempo operativa e indipendente da altre forze.
Ha un limite immenso, e lo dico liberamente e pubblicamente: vede la realtà in forma sindacale e consociativa.
Forse la sua fede si ferma ad uno stadio primitivo, quasi a quello istintuale, quello che sottomette il pensiero alla fede.
In questo modo non si è integralisti, ma neppure fondamentalisti o indipendenti; perciò ci si ancora ad uno status quo in attesa che la Provvidenza … provveda: si è nel limbo indefinito dell’imperfezione democratica.

La ringrazio per l’input avuto che mi ha consentito di esprimere, a margine, un pensiero aggiuntivo.
Sam

Anonimo ha detto...

Vedo la sua risposta, Sam, posta sul blog precedrnte.
Se lei è la stessa persona che ascoltai anni fa è abilissimo a rispondere, oltre che a mimetizzarsi.
Uno come lei, mi perdoni, non può comparire su un blog casualmente, anche perché mi pare che da tempo padroneggi la rete e lo deduco vedendo la sua risposta. Perciò è impossibile che abbia deciso solo lo scorso anno di aprirne uno, e con tale autorità, capacità e seguito …; basta guardare le citazioni che ha!
Ho trovato seguendo le sue indicazioni la sua e-mail. Grazie.
Buona giornata! Paola Martin

Sam Cardell ha detto...

Risposta telegrafica, gentile Paola.
Aggiungo solo che la realtà è quella che è e non quella che uno vuole sentirsi dire.
Prendo nota dei suoi appunti.
Buona giornata anche a lei.
Sam