mercoledì 30 gennaio 2019

La fede.

        La Fede

C’è un Gesù in ogni diletto,
c’è un Gesù in ogni dolore,
ogni cosa sta nel cuore,
nella mente la fede sta.

Se qualcun l’ha vista mai,
ma la sente dentro di sé,
se poi ora con fervore
forse lassù gli arriverà.

Il Buon Dio che tutto scruta
con la vista un po’ velata
la mercede ‘si agognata
forse quaggiù ti manderà.

Alla fine il Suo credente
il Buon Gesù giudicherà.
Col perdono o con il premio
forse lassù ti accoglierà.


     Sam Cardell

lunedì 7 gennaio 2019

Vecchio condor.


                    Vecchio condor.




Voglio volare!

Dal picco del Frate mi slancio in picchiata sul lago.

Vi plano leggero e felice nel gelo invernale.

Lo specchio cobalto non è, ma di un grigio gelato,

mentre il sole lassù splende ammiccante e gioioso.



Voglio salire!

Vibran frementi le ali nel fendere il cielo ghiacciato,

ma il sol cristallino illumina solo: non scalda.

Pulsa veloce il cuore nel petto. Ho le ali spossate,

una giovanil mente e il possente fisico or  debilitato.
 

Voglio guardare!

A Grioni e sopra ancora per gli immoti vuoti pascoli

come un condor veloce bramo assai volteggiar.

Sono felice,  o Dio, quassù presso Te. Ti scruto!

Incanutito e eterno Tu sei e ancor più vecchio di me.
 

Voglio vivere!

La cascina e i ginepri son sotto nel bianco innevato,

del monte che sfoggia il suo candido aspetto;

mi salutan dal basso e li contraccambio appagato.

E sono con Te, in eterno, nell’empireo mondo beato.
 

Voglio restare!

Lasciami, Tu, lassù, Signor, dove Ti possa scrutare.

Là, sotto il cielo cobalto e il pino imbiancato.

Là, sotto il vecchio superbo gran noce della cascina,

là dove Billyno scorrazza con Bruno sempre appagato.

 
Voglio amare!

Laggiù l’aggraziata Naziati attende fremente di gioia

che il vecchio condor scenda dall’alto del cielo.

Da vecchi, Buon Dio, è ora molto difficile amare.

Tu lo sai, io lo so; ma almen nella mente lasciacelo fare.

                                             Sam Cardell

domenica 6 gennaio 2019

Gelida brezza.


In morte di Linda Presti.
 
            Gelida brezza.


Gelida Brezza investe il bianco monte,


che immoto sen sta silente;

e uggiosa bruma ricopre l’assopito lago


giù nell’oscura valle sinuosa.


Un cigno, sul lago gelato, goffo sen va,

qual pinguino dondolante;

bianca lepre si fonde a neve cangiante

tra rade zolle d’erica in fiore.


Lento vo tra i bianchi panciuti ginepri,

sentinelle d’orfani pascoli;

la mandria in cascina rumina al riparo,

sonnacchiosa all’umido calor.


Il cuor è dolente nella giogaia deserta,

che Giano riverbera appena;

l’Iside sposa si svela dopo il tramonto,

frigida luce d’uno spento amor.


Affannate giù in valle corrono veloci

cicale e formiche operose,

unite tra loro dal dover oggi apparire,

per non esser qual’ombre vaganti.


Umano viandante, quali pensieri celi,

nel petto, nel tuo lento ire?

Forza! Quassù la pace domina silente

in un mondo vero che eterno sta.


Cammina pur lento. Che fretta tu  hai?

Il Padre comunque ti attende!

Lassù nell’empireo del cielo splendente

il posto comunque a tutti Lui dà.


            Sam Cardell