lunedì 29 aprile 2013

Primavera … capricciosa.


Monella Primavera s’erge a dipingere il cielo,
macchiandolo con forti tratti di grigio scuro,
riversando al suolo scrosci d’acqua violenta.

I laghi azzurri trasforma in ombrosi specchi
rifuggenti l’effige dei boschi del monte,
mentre il torrente ingolfa con sordida torba.

Poi cambia d’improvviso il pennello fulminea
e riga il paesaggio con raggi di luce soffusa,
rendendo smagliante l’erta costa boschiva.

Si pente! Con energico gesto  torna al  cobalto,
l’arcobaleno disegna tra le creste dell’Alpi,
ponendo la base sull’ampio specchio lacustre.

Rifiuta il paesaggio e copre di bianco le vette,
tuffa il pennello e di grandine veste la vigne,
oscura la valle con indolente coperta nebbiosa.

I comignoli rilasciano lesti il bianco pennacchio,
vivaci ombrelli  tornano a ingentilire il borgo,
la gente accelera il passo nei vicoli tra caseggiati.

La rondine ripiega veloce tra le uova del nido,
lo tortora riprende come all’alba a tubare,
la volpe occhieggia dalla tana nel bosco scuro.

La Cascina fa rimpiattino tra nubi biancastre,
Gini si rannicchia davanti all’ardente camino,
Bruno si accoccola umido ai suoi ruvidi piedi.

Primavera bizzarra perde ancora il suo tempo,
mentre gli orti tardano a produrre verdure
e il contadino invoca le sane stagioni passate.

I bimbi in aule austere stanno sui libri svogliati,
sognando il sole pomeridiano e giochi felici,
mentre i lampi squarciano il buio incombente.

Vigoroso boato irrompe a fa trasalir Primavera,
che si riscuote impaurita per la cupa opera sua.
Ripone colore e pennello invocando bella stagione.

Il sole ritorna felice e scaccia la coltre uggiosa,
il bergamino riporta la mandria all’alpeggio,
l’erba riprende gagliarda il suo slancio perenne.

Gini lascia il camino e affila la falce nervosa,
Bruno lo segue puntando l’irsuto cinghiale,
Billy tallona il gatto che salta atterrito sul noce.

Graziosa Primavera intende tornare assennata,
il maggiociondolo si veste di grappoli d’oro,
il cuculo incomincia la sua fastidiosa cantilena.

I prataioli fanno la fila tra la folta erba fiorita,
i monti ricompaiono gai con balze scoscese,
le gente rivuole bel tempo dopo tante mattane.

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