Leggiadra Primavera con passo tardo avanza,
civettuola nel capo, di mandorlo e pesco vestita,
col bianco e il rosato s’agghinda nel cuore.
Profondo dormendo, s’è tardi dal sonno svegliata,
ha colto gioiosa la gialla carnosa primula in fiore,
ha messo sul petto formoso il crocus lillastro.
Con collana d’erica rosa si cinge vezzosa,
i fianchi sinuosi s’addobba di bianco ciliegio,
un canto gioioso diffonde in tiepida aura.
Natura si sveglia tra chiazze di neve tardiva,
il faggio ributta i germogli assopiti da tempo,
il frassino intugida le gemme pelose.
I pascoli tornano verdi davanti al suo piede,
le pozze montane lasciano la buccia glaciale,
i rondoni veloci sfreccian festanti.
Il noce in Cascina si macchia di verde lucente,
il laghi giù in valle indossano il vestito cobalto,
le piccole nubi si rincorrono in cielo.
Il giallo corbezzolo tinge la costa del monte,
il biancospino la siepe pungente giù in valle,
il cigno elegante fiorisce nel lago.
Gini si scrolla il freddo dal corpo gravoso,
Billy rincorre le prime farfalle nel prato fiorito,
Bruno lo insegue veloce e gioioso.
Il maggiociondolo prepara grappoli in fiore
per maggio che attende alla porta già ansioso,
il vento sussurra ovunque calore.
Le coppie passeggiano con mani congiunte
sulle rive del lago con anatre, folaghe e cigni,
scambiandosi impegni soffusi ... d’amore.
Nessun commento:
Posta un commento