lunedì 15 aprile 2013

Politica e istituzioni ingessate.


A quasi 2 mesi dal risultato elettorale l’Italia è ancora senza un Governo.
Napolitano, ormai con poteri carenti essendo agli sgoccioli del suo mandato, non ha avuto né la forza, né la capacità di cercare una forzatura all’impasse politico.
Il risultato elettorale – non l’assegnazione dei seggi – ha, di fatto, sancito una sostanziale parità tra le 3 principali forze politiche che non riescono a trovare un accordo: CentroSx, CentroDx, M5S.
Ad ingarbugliare ulteriormente la matassa – benché si sapesse – si è aggiunta l’elezione del nuovo Capo dello Stato, perno sostanziale, ma non marginale, di un futuro assetto istituzionale.

Come spesso sostengo il cittadino non dovrebbe avere idee politiche. In compenso dovrebbe votare e scegliere su delle idee di economia politica. Personalmente ho solo quelle e le idee politiche le lascio volentieri ad altri, essendo quasi sempre teorici castelli di sabbia.
Purtroppo, tolto alcuni marginali movimenti, le coalizioni hanno impostato la propria campagna elettorale non su un dettagliato progetto economico, ma solo su promesse politiche.
Tutti - compreso il “centrino” di Monti - si sono affrettati a demolire ciò che in un anno di mal di pancia avevano approvato insieme nella forzatura degli incessanti voti di fiducia.

Bersani, o per ostinazione o per incapacità, ha portato il Pd nelle sabbie mobili della trattativa, impuntandosi nella sua linea basata su un governo monocolore con appoggio esterno in carta bianca, rifiutando pure l’accordo possibile con il Pdl su un programma minimo concordato. Ciò nonostante le pressioni e le sollecitazioni interne al suo stesso partito. Ha inseguito e insegue Grillo, non accorgendosi che tra le 2 forze vi è una totale disparità di linguaggio.
Il Pd, tuttavia, è un partito anomalo. Più che un partito è una coalizione. In esso ci si trova di tutto: dai veterocomunisti ai progressisti.
Paradossalmente lo scontro di potere interno al Pd è ciò che paralizza il Paese. È una lotta che trae le sue origini dal progetto di Veltroni di rendere il partito un soggetto moderno e totalmente democratico. Progetto mal digerito e mai accettato dall’ala conservatrice del partito, attualmente alla segreteria.
Non per nulla lo scontro tra le varie anime  si sta facendo in questi giorni violento e serrato. Ne consegue che procedendo di questo passo Bersani possa portare il Pd all’implosione.

Ovviamente l’incapacità a formare un nuovo governo trae le sue origini anche da confuse idee economiche. Mancano vere idee e convinzioni su come risolvere la gravissima crisi economica che attanaglia la nazione. E mancano soprattutto in quegli uomini che per decenni si sono cibati dalle fallimentari idee economiche marxiste.
Monti – sicuramente in buona fede – ha sbagliato tutte le mosse possibili e immaginabili, facendo passare con la fiducia provvedimenti altamente restrittivi come necessari a mettere in sicurezza la nazione. Ciò, ovviamente, con la compiacenza e il beneplacito della dirigenza Ue.
L’Italia, dei paesi industrializzati, è quella con maggior recessione, quella con il maggior crollo industriale, quella che sta raggiungendo la massima disoccupazione. Quella a maggior rischio di implosione economica e sociale.

Berlusconi a Bari ha fatto un discorso politicamente comprensibile, demagogicamente inaccettabile.
Bersani a Roma ha elucubrato non tanto sulle sue ragioni, quanto sull’opposizione totale della sua linea a quella altrui, compresa quella interna raffigurabile in Renzi, attaccando tutti e tutto. Ha accusato il suo naturale e attuale competitor interno di leninismo e di qualunquismo, con ciò facendo della dietrologia populista e stalinista.
Ha dichiarato di voler essere per un cambiamento per la povera gente (cittadino comune), dimenticandosi di dire che in un anno di Governo Monti ha approvato con i voti di fiducia tutti i provvedimenti economici restrittivi che hanno penalizzato soprattutto il ceto debole. In pratica ha trascurato le “sue” colpe per addossarle agli altri, ergendosi a unico paladino degli interessi nazionali.

La politica economica Usa e giapponese è molto diversa da quella europea. In quelle nazioni, infatti, la recessione è stata evitata agendo pur in modo diverso nelle 2 nazioni.
Il rapporto Debito/Pil Usa è sul 140% circa; nonostante ciò verrà quasi sicuramente dilatato di alcune centinaia di mld di $ anche quest’anno. Dal canto suo la Fed procede in modo parallelo con il suo programma di monetarismo ad una media di circa 85 mld mensili, atti a sostenere tanto i consumi quanto la produzione.
Il Giappone, tramite la Boj, immette continua liquidità nel sistema, acquistando i titoli sovrani statali, nonostante il rapporto Debito/Pil fosse già in precedenza superiore al 280%.
Ne consegue che nonostante il monte elevato del Debito sovrano reciproco le 2 economie restino espansive, con un Pil annuale variabile ma comunque superiore al 2%. Non è molto, ma comunque meglio del niente Ue.
Conseguenza immediata di questa fase di monetarismo espansivo sono i rispettivi indici borsistici che toccano ogni settimana dei nuovi massimi storici.
L’aumento del Debito sovrano non è perciò un tabù inoppugnabile. Lo diventa però se la moneta () è quella di una confederazione fantasma che non ha neppure una Banca centrale vera.

La partita italiana si giocherà e si vincerà o nell’€ o fuori dall’€, in base all’eventuale coalizione che le forze politiche sapranno produrre. M5S ha fatto campagna elettorale proprio sull’uscita dall’€, il Pdl sulla necessità di far cambiare in seno Ue la politica economica. Il Pd sta in mezzo al guado, volendo stare ancorato all’Ue, ma non sapendo finora quale politica economica adottare.

I Saggi voluti da Napolitano hanno partorito l’ovvio topolino, con la Consulta che dichiara l’attuale legge elettorale (Porcellum) a rischio incostituzionalità, a molti anni di distanza della sua entrata in vigore.
A parte gli ovvi provvedimenti economici o istituzionali che dovrebbero essere adottati con urgenza (in buona parte opposti a quelli voluti dal Governo Monti), una particolare attenzione andrebbe rivolta all’invito dei Saggi a rendere il Senato solo un organo consultivo, perciò rendendo la Camera l’unica depositaria del voto di fiducia al governo. Perciò un organo (Senato) consultivo istituzionalmente … inutile.
Per quanto ciò possa essere utile a sbloccare l’impasse politico con un forte premio di maggioranza alla coalizione vincente, è opportuno sottolineare che per adottare un simile provvedimento vi sarebbe bisogno di un’ampia maggioranza, attualmente inesistente e difficilmente ipotizzabile. Fermo restando che il passare dal bicameralismo perfetto ad un cameralismo legiferante necessiti di un nuovo assetto istituzionale diverso dall’attuale, spostato soprattutto sull’uso della democrazia diretta al posto dell’attuale rappresentativa. Riforme che hanno bisogno sia di tempo che di estrema ponderazione, onde non incorrere in futuro verso regimi dittatoriali.

La partita di un possibile governo parte perciò non solo dall’elezione di un Capo dello stato condiviso, ma soprattutto da un complesso progetto politico e economico finora non ancora abbozzato dai partiti.
Il rischio di frantumare la già debole democrazia italiana è grande, specie se Bersani opterà tatticamente verso l’elezione di Prodi con l’ausilio dei voti grillini, sempre che la minoranza interna capitanata da Renzi non glielo impedisca.
Comunque la si guardi la situazione è esplosiva, non tanto socialmente, quanto economicamente, giacché la locomotiva economica è ormai ferma. Ciò porterà ad un gettito minore di entrate e a probabile turbolenza sociale.
La Troika (Bce/Ue/Fmi) afferma ottimisticamente che la Grecia avrà la sua ripresa economica a breve e che l’Ue riprenderà a crescere.
Sinceramente, a parte le battute fatte a fini tranquillizzanti di carattere psicologico, non vedo come ciò possa succedere.
Così andando le cose di sicuro c’è che il 2013 sarà un anno totalmente recessivo, specie per l’Italia. E il corso del 2014 dipenderà soprattutto delle manovre economiche che si intraprenderanno, ovviamente diverse da quelle finora seguite.

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