Molti anni fa svernavo in Liguria per potenziare gli … ozi e rigenerarmi delle fatiche non … fatte.
Conoscevo tante persone da anni, perché sul lungomare di Loano si era soliti passeggiare nelle calde e soleggiate giornate di febbraio. Diversamente, nei giorni ventosi, ci si rintanava nel Budello o nella casa di uno della compagnia.
Eravamo un gruppo di pensionati, e non, un po’ perditempo, provenienti da ogni regione del Nord e pure dall’Emilia.
Ricordo scrittori, commercianti, artigiani, imprenditori, pittori, medici, professori e … asini come me.
Non per nulla avevo fatto per ben 9 volte la prima elementare, prima di essere … licenziato per … termine della scuola dell’obbligo, per raggiunta … anzianità di servizio.
Almeno un giorno alla settimana ci si organizzava per fare una breve escursione nell’entroterra, salendo i monti circostanti, quando non si decideva di puntare a distanza maggiore.
In questo modo abbiamo affrontato in placida escursione, e in felice e festosa compagnia, diversi monti, alcuni dei quali erano in verità colline; ma non sottilizziamo troppo per non cadere nel lapsus delle … “protuberanze toscane”, ormai famose nei dintorni di … Fiesole, assurte a tale fama per essere state visitate, e così definite, dal … sottoscritto asino … ragliante.
Ricordo con piacere i monti/pizzi/cime: Carmo, Ravinet, Acuto, Marguareis, Bertrand, Saccarello, Tanarello, Frontè, Ormea, Promontorio di Portofino, Cristo Redentore e … molti, molti altri ancora, più o meno famosi.
Si usciva spesso pure alla domenica insieme agli amici del CAI di Loano, felici di uscire con una guida/alpinista … apparentemente, ma solo di … fama, … ingrata (scadente).
Ero, infatti, sempre l’ultimo del gruppo ovunque: al raduno, alle manifestazioni in sede (pure quando mi si onorava di proiettare filmati e diapositive col patrocinio comunale), in salita, ahimè pure in discesa, e spesso nel chiudere la … bocca.
Voi, lettori, penserete: per parlare. No, era solo per respirare: fiatone!
Per la verità ogni tanto la bocca la aprivo anche per parlare, specie quando nel gruppo si trovava il professor Lebbolo, emerito e ferrato ex-docente di filosofia alle superiori.
Era un uomo apparentemente minuto, con occhiali, cappellino blu di tela sempre calato sugli occhi, vispo, molto colto, esperto pure in politica e innamorato di quel tipo che se ne andò in volontario esilio, preferendolo alle patrie galere. Veniva laggiù con la moglie (ex-professoressa anch’essa – non ricordo più in cosa), carina nonostante la terza età, e proclamava il suo amore per i fiori, per i monti, per la fotografia e per le … discussioni filosofiche.
E, se sul percorso ci si imbatteva in un fiore, la macchina fotografica compariva a sorpresa dal cilindro dello … zaino, bloccando per diverso tempo l’incedere del gruppo. Tant’è che spesso, per sfruttare le pause e tirare il fiato asmatico, richiamavo la sua attenzione su possibili fiori, tali solo nel miraggio della mia testa.
Professore guardi questi fiori particolari! – Dove? – Venga qua; pare che si muovano anche e fanno la fila. – Viene, guarda e …: Ma questi sono insetti: è la processionaria!
E il “Somaro” pubblico veniva di … conseguenza. Ma tanto c’ero abituato, avendo preso per 9 anni sempre O.S.!
Ovviamente si infervorava e cercava di farmi comprendere (insegnare) i basilari del ragionamento.
Spesso mi parlava di persone famosissime nella storia della filosofia ed io, ignorante e somaro qual’ero, a chiedergli di dove fossero.
Democrito dice … - Bene, di dov’è? Lombardo? – Ma che dice, Sam; è di Abdera – In Lombardia conosco solo Adrara. Questo paese dov’è? – e tra l’ilarità generale … passava la giornata.
Un po’ rideva e un po’ si oscurava, anche perché le risate del gruppo gli infondevano il sospetto che facessi il tonto di … natura, mentre in verità lo ero realmente!
Talete, Aristippo, Platone, Socrate, Plotino, Kant, Hegel, Marx, Aristotele, Tommaso, Gentile e chi … più ne ha ne metta, erano il suo pane quotidiano.
Io, in verità, non mi raccapezzavo in tale baillâmes e non capivo cos’era un sillogismo.
Capitava che fossimo seduti per rifocillarci e lui sbottasse: Ora, Sam, prendiamo un sillogismo … - Scusi, ma ho solo brioche, cioccolato, frutta secca, biscotti e tè. Se mi indica dove lo posso prendere, e se non costa un occhio della testa, la prossima volta me lo porto appresso. Promesso!
E tutti a sbellicarsi dalle risate.
Per non fare il cretino della compagnia ridevo pure io, mostrando l’aria del saputo.
Sicché, per difendere la mia ignoranza da siffatta sapienza, passai per il giullare del gruppo.
Sotto la vetta del Carmo stava il Rifugio Amici del Carmo, base logistica locale, di proprietà e gestita dal Cin Cin, simpatico e ben messo ottuagenario.
Quando si saliva lo si avvisava e lui si faceva sempre trovare puntuale con la stufa accesa, che d’inverno, a quella quota ventosa e spesso gelida, non mancava mai. Come era sempre presente un dissetante bottiglione di gustoso vino rosso, accoppiato, nell’occasione, alle bottiglie doc che molti portavano seco.
Noi, io e Osvi, insigne radiologo, eravamo invece affezionati ai dolci prodotti dalla nostra esperta … professionalità culinaria, che alcuni credevano della Pasticceria di Loano. Eravamo … astemi.
E fu lì che, colpito da … improvvisa sapienza e dagli effetti di due bicchierini di vino diverso, diventai, di fama, insigne filosofo.
Avvenne, infatti, che per il freddo vento intenso ci rifugiassimo tutti all’interno e tra un dolce e un bicchierino cominciammo a … profetizzare in filosofia.
L’aria frizzante, mitigata dal caldo della stufa, ci aveva resi tutti ilari, mentre il vento fuori sibilava a tratti rabbioso.
Probabilmente ce l’aveva con noi che disturbavamo, chiassosi, il suo concerto musicale.
Ognuno diceva la sua ed io, forse, un po’ più di tutti.
Sicuramente sproloquiai a tal punto che il nostro emerito professore perse, non capimmo bene perché, il suo abituale aplomb e alzatosi con un bicchierino in mano così sentenziò:
Con piacere ho l’immenso onore di laureare oggi in filosofia, davanti a tale dotto consiglio qui riunito, il nostro carissimo Sam che ci ha appena elucubrato saggiamente sulla sua tesi di laurea. Mi consolo solo che, essendo ormai laureato, non lo vedrò più tra i miei … piedi!
E in questo modo esaltante terminai, con successo (?), i miei studi filosofici.
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