lunedì 15 dicembre 2008

Considerazioni personali aggiuntive.

Ero sicuro, caro Antonio, che ti sarebbe piaciuta.

Nel mio blog, infatti, l’ho catalogata come “dedica personale”.

Volevi un commento, non mi hai detto su quale tema ed allora ho … “giocato” ad indovinare.

Sono un tipo “giocoso”, perché la Vita e l’Amore (non il sesso) sono degli splendidi giochi; ma per gioire appieno delle gioie che entrambi producono bisogna creare (conoscere) regole certe e condivise, se non si vuole andare allo sbaraglio. E rispettarle!

Tutte le belle “storie” hanno una morale: anche questa ce l’ha!

Alcune hanno pure l’inserto subliminale.

Rifare un partito morto credo sia controproducente e impossibile; diversamente sarebbe già risorto con chi ci ha provato.

Quello che invece noto è che le varie correnti/gruppuscoli, in cui si è frantumata la DC, stanno lentamente scomparendo o per emorragia elettorale, o per inglobamento (fagocitazione) in uno dei due gruppi predominanti.

In mezzo al guado, dopo inquieto tergiversare per necessità, a mo’ dell’asino di Buridano, sta ora l’UDC che perde progressivamente dei pezzi.

Più che una libera scelta questa è una necessità congiunturale; difatti si presenta come un’aggregazione informe quasi (mi si consenta il termine) di reietti, refusi della politica del bipartitismo.

La Costituente langue per un motivo interessante: mancano le Idee!

Perché è facile dire “facciamola”, specie se il compito viene demandato ad altri.

Anche in passato, quando ho affiancato con altri lo sviluppo di un’apposita ideologia, ho sempre evitato di schierarmi; e lo faccio pure ora. Però il dovere civico impone, a chi ne ha le capacità, di produrre idee per la società: in pratica l’essere fattivi.

Il “tuo” gruppo per ora è di poche decine; ma tra questi noto persone che hanno capacità.

So pure che un ristretto gruppo di amici si sta attivando per provare a creare un web apposito, onde cominciare a proporre idee, discutere, programmarsi, sviluppare teorie sociali ed economiche, nonché strutturali, oltre a cercare di creare una capillare organizzazione. E ciò è bene!

Altri hanno il loro blog personale, dove cercano di sviluppare un determinato programma e discorso sociale. E lo fanno mettendoci tempo e passione in base ad un dovere civile. Anche a costo di essere prolissi, perché è con un pensiero approfondito che si costruisce e non con le “frasette” di circostanza.

Noto pure persone che hanno avuto una lunga (importante) esperienza politica o sociale, che può essere assai utile negli appoggi logistici, nell’aggregazione e nel sistema operativo e nell’esperienza vissuta. Pure questo è un bene; se il loro appoggio sarà un contributo fattivo e disinteressato, capace di prevedere e di sottolineare quei possibili errori procedurali che hanno disintegrato, a suo tempo, i principali nostri partiti egemoni, perciò non solo la DC.

Tutti sono importanti!

Stiamo vivendo una grande crisi economica/finanziaria che dimostra come tutta la società (e il sistema) debba essere riformato. Difatti, non è con le toppe finanziarie provvisorie, né con proclami ottimistici, che si creerà una nuova florida società.

Si uscirà definitivamente dal tunnel (e non solo provvisoriamente, rimandando al prossimo ciclo una crisi maggiore) se tutti, ripeto tutti, saranno in grado d’essere trasversalmente uniti su alcuni Valori e Principi, portanti, dell’attuale e della nuova società futura.

Penso che oggi, prima di formare un nuovo Partito (o riedificarlo), serva una convergenza programmatica ampia sulle principali problematiche che attanagliano la società intera (pure globalizzata): una Costituente sociale.

Serve, ora, un’Istituzione e solo poi un partito!

E poi, democraticamente, una volta ideata una via certa percorribile, procedere pure verso un assembramento politico omogeneo.

Diversamente saremo come i “ciechi” dei Miserabili, che procedevano alla rinfusa sostenendosi l’un l’altro senza costrutto.

Questa, caro Antonio, è la morale della “bella storia”: operare invece che declamare!

Un gruppo nuovo e di sostegno può essere utile solo se non è una vetrina; che in gergo potremmo definire: uno specchietto per gli allocchi amanti della vanità (Ecclesiaste).

Cari saluti!

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