mercoledì 1 gennaio 2014

Capodanno 2014.



Luci variopinte illuminano il terso cielo stellato,
dipingendo, nel lago, leggiadro quadro tra i cigni.
Botti assordanti riempiono in aura d’eco la valle,
mentre tappi volano tra tintinnar festante di calici.

Bimbo leggiadro muove suoi primi passi incerti,
giulivo, che al primo vagito, lo accolgan festanti.
Barcolla quasi stordito da sì tanto ebbro clamore,
tra i gustosi piatti ornati di capitoni serpeggianti.

Cotanto clamor poco lambisce lassù la Cascina,
che tra neve dorme beata, cullata da glacial astri.
Gini ronfa sereno, con Bruno steso ai suoi piedi,
mentre i cinghiali erran in fila vangando terreno.

Tante speranze inondano il cuor degli umani,
frammischiandosi a sorsi di vin sovrabbondanti.
Augurio d’una vita migliore si scioglie audace
nei fumi dell’alcool di secchi frizzanti spumanti.

La quiete e la pace inondano i prati innevati,
dove la Cascina s’erge immota da secoli  eterni.
L’auspicio d’un anno felice migliore non serve;
già l’ha: è lo scorrer sereno d’un’esistenza verace.                                          



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