domenica 1 luglio 2012

Viaggiando nell’Ue tra vinti e falsi vincitori!


Il Vertice Ue di questi giorni ha sancito una semplice cosa: l’Ue non c’è, ed è al di là dal venire.
Esiste sulla carta, ha una moneta teorica, ma … null’altro. È rimasta un’idea solo abbozzata e mai sviluppata!

Monti, fedele al suo cliché di professore universitario – dove bisognava far scorrere il tempo prima di staccare – nelle sue abituali, ormai noiose e prolisse conferenze stampa (da SuperMan … mancato), istruisce il volgo plebeo (media servili) sui risultati ottenuti: abbiamo ottenuto il fondo salva spread, Italia e Spagna sono uscite vincitrici da questo vertice, 120 mld per lo sviluppo – in Italia? No, in tutta l’Ue –, nessuna cessione di sovranità e - diciamolo pure - amenità varie come suo solito.
Mancava la tanta sbandierata Tobin tax; ma, si sa: quella sarebbe andata … contro le banche. E, nonostante l’ottimismo di Hollande, vedremo se vagirà prima della fine dell’anno.
Dopotutto se è arrivato fin lassù, facendosi fare senatore a vita per avere un reddito – nonostante ben 1,7 mln di € netti dichiarati, oltre a quelli della … moglie – si vede che una cosa sa benissimo fare: vendere sé stesso.
Però, di solito, chi vende sé stesso, pur essendo un ligio cattolico e uno stimato professore, dentro di sé ha un tabù represso. Che non è quello del cammello che dovrà passare la cruna dell’ago; quello è solo per i … gonzi.
Il suo è: “Ho sempre fatto carriera per le mie capacità, ma anche perché essendo un privilegiato, con un cognome e parenti  importanti, le porte mi si sono aperte facilmente. Ora devo dimostrare a me stesso che sono il meglio che c’è: il Super dei super.”.
Infatti, a molti non serve il meglio del mercato, ma la bandiera da issare solo per farla vedere agli altri. Il simbolo, però, da sé non salva la situazione; proprio come Monti non ha salvato finora e non salverà l’Italia.

I Mercati, a vertice ancora in corso, hanno festeggiato prima, per esplodere poi in una goduria di esaltazione speculativa.
I nostri Titoli sovrani in apertura non riuscivano ad essere quotati: tutti a volerli comprare. Da 460 ptb sono scesi a 406, per poi altalenare su e giù e chiudere a 421,5 ptb.
Che è cambiato? Nulla: alti erano e alti sono rimasti. E quelli spagnoli sono rimasti presso i 500 ptb. Insomma: pesanti tassi da continuare a pagare alla speculazione. Altro che vittoria!
Il successo di tappa è arriso al FitseMib con il suo +6,59%, scoppiettante progresso da Pil a … 2 cifre, con i bancari in grande spolvero e abbondanti recuperi anche oltre il 10% per alcuni big 30.
Tale euforia è giustificata? In parte sì,  perché i mercati oggi guardano al brevissimo e non al breve/medio termine; in parte no, perché la situazione non è cambiata per nulla.

Nel mio articolo precedente[1] avevo delineato perfettamente i risultati minimi che si potevano raggiungere. E così è stato! Ma analizziamo con raziocinio i conclamati risultati.

a)       Il Fondo Esm ha una dotazione di 200 mld di € e potrà essere usato, su richiesta degli Stati bisognosi – Italia, Spagna … -, per intervenire sul mercato per calmierare lo spread. Anche aggiungendo l’Esfm cambierebbe poco.
In questo modo si useranno fondi comunitari, creati come deterrente virtuale per contrastare la speculazione, senza dover incrementare il proprio Debito sovrano.
Monti afferma che l’Italia non ne farà ricorso.
La speculazione, però, la si contrasta modificando le regole di mercato, impedendole quindi di creare danni contro l’economia reale e il benessere.
b)       Il fondo Esm serve anche per salvare le banche spagnole dal crack, perciò come prestito atto a ricapitalizzarle. Si calcola che ne servano minimo 62 mld immediati, ma per solidificarle ne servono almeno 100 mld.
c)       Ne rimarranno 100 mld per usare come antispread. La Spagna ne ha esasperato bisogno perché supera attualmente il tasso pagato del 7%: la via del non ritorno verso il default. Per cui, per contrastare la speculazione internazionale, non si sa per quanto tempo bastino.
d)       Il fatto di dover chiedere per poter accedere all’uso dell’Esm è ovvio che debba sottostare a determinate condizioni. Perciò all’atto della concessione vi saranno delle clausole di salvaguardia da rispettare, che equivarranno, in pratica, a una cessione di sovranità più o meno palese.
e)       120 mld di € per lo sviluppo equivalgono a poco meno dell’1% del Pil Ue. Con la recessione che abbiamo non serviranno a nulla, perché saranno diluiti sui 27 stati aderenti. Lo sviluppo ha bisogno di ben altre somme e percentuali, visto che anche la Germania sta andando in recessione. Soprattutto serve, però, un nuovo modo di fare società e impresa, abbandonando l’attuale neoliberismo fallimentare e la globalizzazione delle multinazionali, puntando ai distretti industriali che facciano filiera con quelli commerciali sul territorio comunitario.

Una domanda interessante sarebbe il chiedersi da dove provengano questi fondi, visto che tutti gli stati hanno Debiti sovrani ingenti e che la stessa Germania ha, in monte complessivo, quello maggiore.
Tutti i fondi comunitari sono a percentuale rappresentativa; ma, non essendoci risparmio, per crearli ogni stato deve aggiungere debito a quello proprio già esistente. Nella pratica sono somme che basano la disponibilità su un debito virtuale.
Perciò se le cose vanno male - come prevedibile – si avrà che avremo debiti superiori e nessun risultato reale di miglioria finanziaria e economica.
Servirebbe anche chiedersi a cosa sono serviti i 1.300 mld immessi recentemente nel mercato dalla Bce per dare liquidità alle banche affamate: le banche stanno peggio di prima, hanno debiti molto maggiori da rendere e il mercato se non è come prima è pure peggio. È stato un tampone provvisorio, come lo sarà lo scudo anti spread.

La JP Morgan ha comunicato nei giorni scorsi che le perdite avute in circa un mese di contrattazione speculativa sui CDS non sono più i 2,3 mld di $ - come all’inizio pareva -, ma a conteggio definitivo hanno raggiunto i 9 mld. Sempre che nel frattempo non ne abbiano prodotti altri.
Un qualificato lettore mi ha chiesto come mai nessuno parli[2] dei pericolosissimi CDS; e aggiungeva, inoltre, che la Deutsche Bank è la quinta banca al mondo ad averne in portafoglio.
Che sia la prima, la quinta o l’ultima non ha importanza. È primaria la necessità di risolvere i problemi finanziari che affliggono tutto il sistema bancario Ue e globalizzato.

Se una banca, ad esempio, ha titoli di vario tipo in portafoglio per 10 mld, questi a valore stabile sono iscritti a bilancio per tale somma. Se il valore dei titoli è incrementato dal corso dei mercati si creano delle plusvalenze, perciò degli utili, provenienti dal possesso (plusvalenza) o dalla compravendita (ricavi). Perciò la banca può distribuire utili (dividendi), o procedere ad un aumento gratuito di capitale proprio per potenziarsi ulteriormente.
Se però il valore decresce di molto – basti pensare che rispetto alle quotazioni 2007 i finanziari abbiano perso circa il 90% - è ovvio che si creino rispettivamente delle perdite, richiamabili a minusvalenze o a ricavi netti in perdita da intermediazione. Perciò la banca avrà delle perdite di bilancio che si possono ripianare: o svalutando il capitale sociale, oppure richiedendo agli azionisti un aumento di capitale.
Perché ciò? Perché la banca si basa sugli affidi dei clienti depositati sui c/c; e se usa tali affidi per speculare non ha più poi i soldi da rendere ai clienti se questi li prelevano. Ecco perché le banche spagnole, davanti ad una media di prelievi di cittadini impauriti di circa 3,5 mld di € giornalieri, siano costrette a chiedere di essere salvate, nonostante le ingenti liquidità avute a suo tempo dalla Bce.

Se Italia e Spagna vanno ad un vertice e chiedono di poter usufruire dell’Esm come anti spread, o per salvare le banche, è ovvio che lo facciano perché non hanno altre risorse a cui poter accedere. La richiesta è di per sé una vera dichiarazione, non tanto di aiuto, ma di insolvenza pratica: dichiarano il proprio fallimento politico.
Monti è stato imposto per fare le riforme necessarie – quali non si è mai capito bene! -, ma la situazione è peggiore di prima. Perciò ha fallito nonostante tutti i voti di fiducia imposti.
Idem per la Spagna, nonostante i governi succedutisi; per non parlare dell’estremo caso Grecia.
Perciò, anche sbattendo i pugni sul tavolo, si chiede, a chi può ancora dare, di essere salvati.

Ottenere la copertura anti spread e salva banche significa essere prossimi al collasso totale, non avendo altre risorse a cui attingere. I partiti che appoggiano Monti[3], infatti, impauriti dalla perniciosa deriva che il bombardamento fiscale ha prodotto su consumi, occupazione e produzione, hanno proclamato il loro assoluto “No!” a nuove tasse, fermando, di fatto, il “tassatore”, almeno per ora.
Le concessioni avute – infiocchettate dall’aureola di vittoria – sono in verità la dimostrazione pratica di: non sappiamo fare le riforme utili, non sappiamo ridurre il Debito, non sappiamo rilanciare l’economia e il Pil, non possiamo mettere altre tasse e … salvateci! Diversamente salta Ue e €.
E, per paradosso assurdo, è anche il sistema giustificativo per non fare proprio nulla, in attesa delle prossime politiche.

Tutti danno la Merkel – anche in patria – per sconfitta. In effetti, è quella che non stravince, ma comunque “vince”, pur perplessa, per evitare il peggio.
Ribadisce però le sue linee guida per i prossimi mesi per poter procedere: unione politica, ministero (o Governo) delle finanze Ue, no assoluto alla condivisione del Debito sovrano, passaggio di poteri dalle Bcn alla Bce sulle banche, rigorismo dei bilanci e necessità di intervenire per bloccare la speculazione dei mercati.
Non sarà la sua ispirazione, ma di sicuro è quella del suo ferrato Ministro delle finanze.
Vedremo a breve – non solo domani o questa settimana – la reazione dei mercati, che comunque non schizzeranno sempre all’insù.
Gli Eurobonds non devono essere intesi come condivisione del Debito, ma come sola condivisione garantita del tasso.
Perché diversamente tutto crollerà per le ignave cicale che, non sapendo far altro che insegnare a chi lavora come  … lavorare, con l’anti spread e il salva banche ci porteranno tutti all’inferno.

Concludendo: il Vertice ha prodotto il minimo indispensabile e i vincitori professi sono, in effetti, coloro che stavano annegando e sono stati salvati.
Il fatto che siano stati salvati dai vinti è un piccolo ulteriore passo verso un’Ue vera, politicamente e economicamente valida, anche se molta strada c’è ancora da fare.
Si spera solo, per il bene di tutti, che non ci si fermi qua; e che i falsi vincitori riconoscano che così non si può più procedere oltre.
Diversamente crolla tutto: Ue, €, banche, stati e tutto il sistema sociale.

Una breve parentesi - pur fuori dal tema trattato - vorrei riservarla alla forzata sospensione di una trasmissione radio serale - peraltro molto seguita ed apprezzata - che si è vista imporre lo stop di 2 mesi perché le analisi di giornalisti ed esperti, di ogni schieramento politico e sociale, in risposta alle domande dei temi economici di giornata esposte da radioascoltatori in diretta, facevano le pulci all’operato del Governo.
La giustificazione ufficiale è che la  critica indeboliva il Governo.
Non volendo aggiungere altro voglio solo chiedere: siamo ancora in Democrazia, dove la critica, basata su un’analisi approfondita e dettagliata, è un fatto altamente costruttivo perché può evidenziare errori di procedura e indicare vie alternative?



[1] -  Quell’Euro tanto decantato, tanto apprezzato … tanto disastrato e tutto da rifondare.

[2] - L’archivio pubblico in questo blog dimostra che dei CDS (famiglia Derivati) ne trattavo già in articoli nel 2008.
[3] - Lo stesso discorso vale anche per Racoi in Spagna.

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