Il lettore che mi segue da tempo avrà notato che vi è un’apposita locandina dedicata al mese corrente, accompagnata da una fotografia (da me sempre eseguita – di recente o in passato -) con una breve didascalia.
Nei primi tempi vi sono stati i fiori alpini e lo scorso anno le croci montane e i crocifissi lignei.
Alcuni mi hanno invitato a mettere soggetti di paesaggi alpini, ma per quest’anno ho pensato di agire diversamente: gli animali alpini!
Fotografare un animale è molto più complesso che ritrarre un fiore o un paesaggio alpino.
Molti animali non si lasciano avvicinare e per fotografarli, anche facendo apposito uso di zoom o di teleobiettivo, bisogna spesso appostarsi ed attendere che compaiano e si … mettano in posa.
Il che non è agevole, specie se si è in pieno inverno. In quota, come molti sapranno, le temperature sono rigide e, di norma, ogni circa 150 m di dislivello la temperatura cala di 2° in condizioni atmosferiche normali, raggiungendo anche temperature polari in presenza di wind chill.
Certi animali sono tuttavia abitudinari e una volta individuato il loro habitat è facile con un appostamento ritrarli.
In altri ci si imbatte casualmente, per cui bisogna essere pronti; altri ancora sono più socievoli, come ad esempio gli stambecchi nel parco del Gran Paradiso, capaci di assumere dalle mani dell’alpinista il cracker di cui percepiscono, a distanza, la presenza per il sale che contiene.
Gli animali sono una parte integrante dell’ecologia alpina, perciò di quel sistema naturale che colonizza il regno minerale con il regno animale.
Servono anche a colonizzare le alture, perciò a mantenere un certo equilibrio vegetativo, specie ora che la pastorizia ha ridotto notevolmente l’alpeggio lasciando sguarnito il territorio.
Il 2011 per i cinesi è l’anno del coniglio.
In ossequio a ciò inizierò con la lepre questa nuova parentesi fotografica su questo mio blog.
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