Ita è la notte.
Ita è la notte; ma scuro dura l’afflitto ciel,
celando il monte e il lago al
guardo umano.
Crepita nel camino la sanguigna
fiamma,
diffondendo ardente calor
nella buia sala.
Scroscia sul ballatoio una battente
pioggia,
piroettando adirata sui
rossicci scuri coppi,
solcando i cristalli con volubil
velati tratti
d’un quadro incerto tutto
ancora da ideare.
Billyn
sonnacchioso s’en sta sulla poltrona
a oziar beato sognando la
bramata cascina,
che avvolta da foschi nembi
lassù s’en sta
tra il volteggiante frusciar
di bianca falda.
Tarda il giorno a venir: il
giorno dell’Ulivo!
Che speranza, gioia e
salvezza al fedele dà!
È il giorno delle Palme, giornata
del trionfo,
che precede dolor, fine,
speranza e salvezza.
Dov’è l’antropica gloria
della plebea gente
che dura spesso lo spazio d’un
sol mattino?
Diluvia fuori e la natura nel
dissetarsi geme.
Pare giornata di mesto dolor
e non di festa!
Sam Cardell
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