domenica 14 aprile 2019

Ita è la notte.

               
                 Ita è la notte.

Ita è la notte; ma scuro dura l’afflitto ciel,
celando il monte e il lago al guardo umano.
Crepita nel camino la sanguigna fiamma,
diffondendo ardente calor nella buia sala.

Scroscia sul ballatoio una battente pioggia,
piroettando adirata sui rossicci scuri coppi,
solcando i cristalli con volubil velati tratti
d’un quadro incerto tutto ancora da ideare.

Billyn sonnacchioso s’en sta sulla poltrona
a oziar beato sognando la bramata cascina,
che avvolta da foschi nembi lassù s’en sta
tra il volteggiante frusciar di bianca falda.

Tarda il giorno a venir: il giorno dell’Ulivo!
Che speranza, gioia e salvezza al fedele dà!
È il giorno delle Palme, giornata del trionfo,
che precede dolor, fine, speranza e salvezza.

Dov’è l’antropica gloria della plebea gente
che dura spesso lo spazio d’un sol mattino?
Diluvia fuori e la natura nel dissetarsi geme.
Pare giornata di mesto dolor e non di festa!



                             Sam Cardell

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