lunedì 7 gennaio 2019

Vecchio condor.


                    Vecchio condor.




Voglio volare!

Dal picco del Frate mi slancio in picchiata sul lago.

Vi plano leggero e felice nel gelo invernale.

Lo specchio cobalto non è, ma di un grigio gelato,

mentre il sole lassù splende ammiccante e gioioso.



Voglio salire!

Vibran frementi le ali nel fendere il cielo ghiacciato,

ma il sol cristallino illumina solo: non scalda.

Pulsa veloce il cuore nel petto. Ho le ali spossate,

una giovanil mente e il possente fisico or  debilitato.
 

Voglio guardare!

A Grioni e sopra ancora per gli immoti vuoti pascoli

come un condor veloce bramo assai volteggiar.

Sono felice,  o Dio, quassù presso Te. Ti scruto!

Incanutito e eterno Tu sei e ancor più vecchio di me.
 

Voglio vivere!

La cascina e i ginepri son sotto nel bianco innevato,

del monte che sfoggia il suo candido aspetto;

mi salutan dal basso e li contraccambio appagato.

E sono con Te, in eterno, nell’empireo mondo beato.
 

Voglio restare!

Lasciami, Tu, lassù, Signor, dove Ti possa scrutare.

Là, sotto il cielo cobalto e il pino imbiancato.

Là, sotto il vecchio superbo gran noce della cascina,

là dove Billyno scorrazza con Bruno sempre appagato.

 
Voglio amare!

Laggiù l’aggraziata Naziati attende fremente di gioia

che il vecchio condor scenda dall’alto del cielo.

Da vecchi, Buon Dio, è ora molto difficile amare.

Tu lo sai, io lo so; ma almen nella mente lasciacelo fare.

                                             Sam Cardell

Nessun commento: