venerdì 3 febbraio 2012

Sono monotono! Da 40 anni faccio lo stesso lavoro.


Ogni tanto mi capita di sentire qualche sapientone che, essendo tutto pater, ave, gloria e libro sapienziale, alla sua cara Bibbia vuole aggiungere qualche propria sua perla intellettuale, onde i posteri lo possano riconoscere ... nel suo immenso valore. Deve essere di sicuro uno di quelli che ne sa sempre una pagina più del … libro.


Infatti, è un grande profeta, uno di quelli di cui la nazione – se Dio la proteggesse bene – ne farebbe volentieri a meno. Non so se abbia fatto anche dei miracoli, ma di sicuro uno l’ha fatto: si è sistemato il suo futuro economico in modo cospicuo e superlativo, onde non patir fame con la grave crisi attuale in atto.



Sicché, essendo 4 decenni che faccio lo stesso lavoro ho scoperto d’essere molto … molto monotono. Eppure non mi pare di aver trascorso una vita nella noia assoluta. Così a occhio e croce non ne avevo proprio il tempo.


Pure mia moglie che fa la docente da una vita ha al suo attivo – scusate: al suo passivo! – ben 37 anni di servizio. Domani correremo insieme dal più insigne neurologo nazionale per vedere cosa non va nella nostra testa: stesso lavoro, troppa monotonia, noia insopportabile e probabili esaurimenti … mentali.


Sarò forse matto? Il tipo che è tanto serio quando le spara, che non sa neppure come si faccia a ridere, mi ha … arrovellato il cervello: mi ha acceso nel buio assoluto della mia cervice la lampadina della … sapienza culturale.


È proprio vero: in ogni istante puoi sempre imparare qualcosa e scoprire d’essere nell’ignoranza … assoluta senza saperlo.


Indipendentemente dal responso del luminare, che consulteremo, io ho già deciso: da lunedì basta lavoro fisso. Ogni giorno cercherò di cambiare lavoro, sperando di … trovarlo.


Già, a pensarci sarei dovuto andare in pensione, ma la premiata ditta Sapientone & C. ha cambiato le … carte in tavola all’ultimo minuto, onde far posto ai … giovani.


Non importa se oggi sarò al nord e domani a sud; vuoi mettere la bellezza di un lavoro diverso nella più assoluta precarietà? Magari imparerò anche a fare il disoccupato, “lavoro” sociale che oggi deve essere il non plus ultra. Infatti se ne vedono moltissimi in giro.



La curiosità mi ha spinto a fare una veloce ricerca sul tipo e ho trovato che, in effetti, di lavoro non deve mai essersi annoiato, essendo un privilegiato sociale già dalla nascita. Tanto, se gli capitava di lavorare un giorno, con quel che gli passavano poteva benissimo divertirsi per tutto il mese. E alla sua veneranda età mi pare tanto ingrigito – poverino! – che d’acchito ho pensato: vuoi vedere che l’ha detto per esperienza? Guarda che brutto aspetto ha, pare un bec…ti; non ride neppure mai e gli altri li fa … piangere solo nel mostrarsi.


Mi ricorda uno di quei tragediografi greci – Eschilo, Sofocle e Euripide –; e forse anche per questo ha una faccia tanto … patita, penitenziale e sul sofferente. Sarà forse la metempsicosi di uno di loro? Alcuni, della sua faccia, direbbero “brutta”, ma personalmente non credo essendo – a quanto pare – piaciuto a qualcuna. Quella forse sarà stati disperata per la noia e per la monotonia del lavoro? Chi … lo sa?



Perciò ora mi sto facendo l’esame di coscienza prima di coricarmi, perché quella frase mi ha … illuminato come Paolo di Tarso sulla via di Damasco. Non sono caduto da cavallo - quello è vero - ma solo perché il cavallo non ce l’ho. È stato un bene, perché diversamente avrei pensato che il colpo nel cadere mi avesse dato … di fuori.


Già, ora capisco che sono stato un idiota patentato per tutta la vita: sempre a correre dietro alle stesse cose.


Pensandoci mi sarebbe piaciuto fare la “crocerossina”, anche se l’abbigliamento scozzese non mi ha mai attratto.


Intendiamoci: non sempre ma solo saltuariamente, magari per qualche bella parata onde non annoiarmi con malati, feriti o piaghe … puzzolenti.


Mentre penso e faccio l’esame di coscienza apro il giornale per vedere negli annunci economici il nuovo lavoro. Proprio uno no, ma diversi, onde non dovermi poi annoiare di nuovo.


Nello scorrere le pagine mi trovo davanti una bella foto di lui con un altro bel tipo con la faccia funerea e con una … splendida e rubiconda frau. La cosa mi piace: mi paiono due baccalà che tengono per mano una … balena.


Ora capisco perché ha quella faccia e non è … Cavaliere: come farebbe a … cavalcarla?


Difatti il suo mentore lo ha nominato ben altro, onde non puzzasse poi di stallatico di … cavallo.



… Non so il perché, ma più ci penso più la cosa non mi quadra.


Sotto l’impulso del mouse scorre sul monitor il suo pregevole curriculum e … capisco.


Ecco perché ne ha cambiati tanti e pure … ora. Non sarà forse perché non è capace di farne perfettamente uno? Non sarà per caso uno “sfigato come il suo mentore che … gliel’hanno data ora, poco prima del suo … funerale.


Già, cose che capitano a questo mondo.



… Ora un lampo mi ha colpito nuovamente sulla via di Damasco.


Perciò mi spiace per lui, ma riprenderò con passione e gioia a fare il mio lavoro, quello che so fare da una vita e che ovunque nel mondo mi è stato riconosciuto.


Sicuramente non mi ha reso ricco, ma credo di sapere anche il perché: perché, tolto quello che mi serviva per vivere come una persona qualunque, ho sempre voluto che certi compensi finissero a chi ne aveva bisogno e che non poteva avere le mie capacità e possibilità.


Trovo che vi sono molti modi per guadagnare il paradiso, anche se non mi perito poi molto di sapere se ci sia o no.


Infatti, c’è chi corre sempre a messa per mostrare la sua santità e la sua perfezione. Poi vi sono quelli che fanno sempre lo stesso lavoro sporcandosi le mani dalla mattina alla sera per vivere e per dar da vivere agli altri.


Una domanda mi sorge spontanea prima di chiudere: il tipo avrà avuto ancora nella sua vita il bisogno di doversi lavare le mani sporche per il … lavoro?


Chissà, poi, se quando arriverà in paradiso non si annoierà per dover fare per l’eternità il mestiere di beato. Magari chiederà a S. Pietro ogni tanto di cambiare e di poter frequentare anche un po’ di purgatorio e di inferno, così tanto per non essere … monotono.


Dopotutto, prima di lui, due comuni mortali – Dante e Virgilio – andarono per quei luoghi a spasso per lo stesso … motivo!


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