Ucraina: una guerra per procura finita male.
Chi ha cominciato la guerra in Ucraina?
In passato sono stato un “uomo d’azione”;
e da ciò, leggendo poi le cronache, ho imparato che quasi sempre ciò che viene
proclamato dai Governi e dai Media è la traslazione e la manipolazione della
verità, quando non il suo opposto. Pure ora, nonostante da anni sia in quiescenza,
vengo talora “importunato” per consulenze o analisi di strategie e piani. Oltre
tre decenni fa mi offrirono un seggio sicuro come Deputato; ma non accettai, perché,
conoscendo quel mondo, o si è corrotti come loro, oppure ti tagliano subito le
gambe. Per non fartele tagliare devi fare la guerra; ma questa non mi piace, a
meno che sia inesorabilmente costretto.
Normalmente la storia bisognerebbe
conoscerla, sia per votare, sia per giudicare. Ciò non avviene per due ragioni:
a) i Media sono in mano a potenti lobby finanziarie che perseguono i loro
interessi e non quelli del Popolo; b) le decisioni politiche sono fatte da pochissime
persone a tavolino, e i politici che le devono approvare sono solo dei galoppini
con la testa nella mangiatoia. Ciò vale sia per la maggioranza, sia per l’opposizione.
Come ripeto da anni l’Occidente non è in Democrazia, ma in una Dittatura democratica. Il Popolo è il “parco buoi” da infinocchiare
per ottenere voti con le strategie da Finestra di Overton e con inserti
subliminali. Proprio come si usa nella pubblicità commerciale. Diversamente non
sarebbe possibile che un vecchio mezzo demente e imbelle si potesse ricandidare
alla Presidenza d’una grande nazione con il pieno avallo del suo partito. Ciò è
stato possibile perché il sistema sociale e politico americano è un sistema
mediatico basato sull’immagine e sulla manipolazione; ragion per cui si può
avere un presidente incapace di governare, ma che si può ricandidare. Un po’
come succede ora nella comunicazione sullo stato di salute del Papa che, stando
alla sala stampa vaticana, fa, decide, scrive discorsi, prega, riceve persone,
e via dicendo; in pratica un fenomeno della natura, nonostante l’età, la
polmonite bilaterale, la dipendenza di ossigeno e altre gravi patologie senili.
In Ucraina chi ha varcato i confini
con le truppe è stata per prima la Russia. Ciò, tuttavia, non è sufficiente per affermare che
la Russia sia in effetti l’invasore. Di sicuro è la provocata. Perché, come disse
Nelson Mandela: “Se c’è un Paese
che ha commesso (e commette) atrocità
indicibili nel mondo, sono gli Stati Uniti d’America. Loro non si preoccupano
dei diritti umani”. Si preoccupano solo dei loro interessi. Basti
pensare a chi nel mondo ha usato per primo, e tuttora unico al mondo, l’atomica
sui civili, i proiettili all’uranio, il napalm e … via dicendo.
Negli anni novanta vi è il crollo
dell’Urss e del Patto di Varsavia. Gli Usa pensano, perciò,
che sia loro concesso di governare il mondo a proprio piacimento senza tenere
conto di alcuna linea rossa, del diritto internazionale e del quadro normativo
Onu. Inizia Bill Clinton nel ’94, decidendo che l’unipolarismo fosse l’espansione
della Nato verso est. Nonostante che, nel febbraio ’91, il ministro degli
esteri tedesco Genscher, in piena trattativa con l’Urss per la riunificazione
della Germania, avesse pubblicamente dichiarato e garantito che la Nato non si
sarebbe espansa verso est, approfittando del crollo del Patto di Varsavia. E, strano a dirsi, i Democratici Usa sono
taggati dalla storia come il partito dei guerrafondai. Solo una guerra, infatti,
comprese quelle fatte combattere per procura, è stata iniziata dai Repubblicani:
quella in Iraq contro Saddam Hussein. Che però, è bene precisarlo, vide gli
Stati Uniti capofila dell’invasione su mandato ONU.
Henry Kissinger
diceva: “Essere nemico
degli Usa è pericoloso; ma essergli amico è fatale!”. Tuttavia ciò
gli europei non l’anno ancora capito, né nell’Ue, né in Ucraina. Infatti
entrambi ne stanno pagando duramente le conseguenze.
La politica unilaterale dì espansionismo
Nato verso est, iniziata da Clinton è stata poi continuata da Bush, da Obama, da Trump e da Biden. Perché,
allora, ora Trump persegue una linea opposta? Semplice: perché non vuole essere
associato a una sconfitta, addossandosela. Perciò l’Ucraina diventa una pedina
di scambio con Putin per ottenere l’acquiescenza sulla geopolitica
indopacifica contro la Cina, nel medio oriente e sulle terre rare.
L’espansionismo Nato diventa realtà
nel ’99 con l’ingresso di Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca; alle quali
seguono nel 2004 Bulgaria, Romania, Slovenia, Slovacchia e le tre repubbliche
baltiche. Tuttavia, se nel ’99 la Russia aveva fatto solo una protesta formale
(non molto contrariata) nel 2004 diventa furiosa, trattandosi della totale
violazione dell’ordine post bellico concordato nel ’91 con la riunificazione
della Germania. Tanto che nel 2007 Putin dice chiaramente basta, difronte all’imposizione
degli Usa all’Ue di allargare la Nato a Ucraina e Georgia. Assange ebbe
il merito di pubblicare i relativi documenti segreti, subendone poi le gravi conseguenze,
compresa la feroce persecuzione giudiziaria.
La Russia non aveva alcuna mira
espansionistica d’occupazione dell’Ucraina; né ritengo l’abbia tutt’ora.
Negoziava solo un semplice contratto di rilocazione fino al 2042 della sua base
navale a Sebastopoli. Nessuna rivendicazione territoriale, niente Crimea,
niente riedificazione dell’impero Urss. Tutto ciò era ed è infantile e falsa propaganda
mediatica. Perché gli Usa, seguendo la vecchia politica dell’impero britannico,
dovuta a Lord Palmerston (1853) intendevano relegare la Russia da potenza
nucleare mondiale a semplice potenza locale, creando un blocco di stati
(Turchia, Romania, Bulgaria, Ucraina e Georgia) che le impedissero l’accesso al
Mediterraneo, relegandola nel Mar Nero.
Nel 2014 gli Usa decidono che il
presidente ucraino Yanukovic doveva essere rovesciato, grazie al lavoro della Cia che fa
scoppiare il caso Maidan. Nella susseguente trattativa politica internazionale
si giunge agli Accordi di Minsk e poi al Minsk 2, dove si stabilisce che le regioni dell’est Ucraina
dovessero godere di autonomia, sul tipo del Sud Tirolo. Accordo approvato all’unanimità
dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Tuttavia, dopo poco, gli Usa convincono l’Ucraina
a soprassedere all’accordo e ad attaccare il Donbass. Trump, da poco eletto nel
2017, aumentò notevolmente con finanziamenti e armi il sostegno politico all’Ucraina,
col risultato che nella regione russofoba del Donbass morirono sotto i
bombardamenti ucraini migliaia di persone.
Si giunge a fine 2021, quando in
Svizzera la Russia di Putin tenta di negoziare due accordi di sicurezza: uno
con l’Ue, l’altro con gli Usa. A metà dicembre gli Usa informalmente rispondono
e il Consigliere alla Sicurezza Sullivan, pur senza dichiararlo pubblicamente,
ammette che la Nato non si espanderà in Ucraina. La Russia pretende garanzie,
considerato pure che nel 2002 gli Usa si sono ritirati unilateralmente dal Trattato
sui missili antibalistici ABM, ponendo perciò fine al controllo degli armamenti
nucleari. Tale trattato serviva a impedire un attacco nucleare preventivo;
perciò si trattava di sicurezza globale internazionale.
La Russia a febbraio 2022 entra con
le truppe in Ucraina, per cercare di costringere Zelensky ad un
accordo. Tale accordo, grazie alla mediazione turca, viene raggiunto e subito approvato
dal Premier russo Putin. Però, gli Usa, inviano subito a Kiev il premier
inglese Boris Johnson, per spiegare a Zelensky che in ballo non c’è
l’Ucraina, ma l’egemonia occidentale. Risultato: Zelensky, infinocchiato dal promesso
sostegno Ue e Usa, si ritira dall’accordo e un milione di ucraini giacciono ora
morti o invalidi. Tutte le falsità mediatiche occidentali sull’esito della
guerra (sanzioni, F16, Himars, Leopard, Bradley) sono fallite e la Russia non è
stata costretta alla resa; anzi è più florida di prima. Sicché Trump, per non
addossarsi una sconfitta, abbraccia già in campagna elettorale l’idea della
pace immediata e su tale progetto opera subito con gli incontri di Riad tra
russi e americani e con colloqui telefonici diretti con Putin. L’Ue e l’Ucraina
non sono neppure convocate. A dimostrazione che le parti in conflitto, e non
per procura, sono in effetti la Russia e gli Usa. Loro hanno iniziato la guerra
e loro devono finirla. Gli altri sono solo comparse e carne da macello, sia
materialmente che economicamente. Volenti o nolenti.
Ora l’Ue, con la tappina Ursula e
suoi comprimari e comprimarie, intende riarmarsi frettolosamente con 800mld di
Euro, dichiarando che continuerà a sostenere l’Ucraina, anche col disimpegno
Usa (già avvenuto in armi, finanziamenti e sostegno politico). Con l’intento di
contrastare l’espansionismo russo, che in realtà non è mai stato né voluto né perseguito,
al contrario di quello Nato e Usa. Tuttavia i governanti Ue dovranno farsene
velocemente una ragione per non imbarcarsi in disfatte militari e economiche
totali. La guerra è persa e Trump lo ha decretato.
L’Ue diventi realistica e metta all’angolo
tutti quei governanti guerrafondai (alla Macron, per citarne uno) che come
uomini e come politici valgono proprio nulla. A tal punto da non essere tenuti
in alcuna considerazione da Trump, che pure non è uno stinco di santo.
E, soprattutto, si ricordino il
monito di Kissinger: Essere nemico degli Usa è pericoloso; ma essergli amico è
fatale!
Dove sta il futuro dell’Ue e dell’Ucraina?
L’Europa ha 450mln di abitanti e un’economia di 20 trilioni di Euro circa. Per
conservarla e avere materie energetiche con facilità e continuità ha una sola
possibilità: andare a Mosca a trattare, più che a Washinton; perché il suo partner
commerciale naturale è la Russia, più che gli Usa. Come si sa gli accordi
commerciali portano benessere, stabilità e pace. Gli armamenti solo guerra,
morti e recessione. Non a caso la storia insegna che il maggior periodo di
benessere europeo è stato quello susseguente agli accordi commerciali con la Russia,
cessato per volontà Ue e Usa con la crisi Ucraina.
Gli Usa hanno mire espansionistiche
anche sull’Ue, considerato che la Groenlandia è territorio danese. Trump lo ha
detto ufficialmente e pubblicamente, sia in campagna elettorale, sia pochi
giorni fa nel messaggio sullo stato dell’Unione. La politica di Trump è
imperialista, perché crede nel dominio delle grandi potenze nel mondo, secondo
la logica: faremo ciò che vogliamo quando possiamo. Infatti sulla Groenlandia
ha affermato: la prenderemo in un modo o nell’altro.
La politica più stupida che la Nato
potesse adottare è quella della “porta aperta”. In pratica l’arrogarsi il
diritto di espandersi ovunque voglia senza che alcun Paese confinante possa
avere voce in capitolo. Questa, a mio parere, è una politica non pacifista e
difensivista, bensì guerrafondaia. E forse non è un caso che la traduzione del cognome
del precedente Segretario Nato corrisponda a “lo stolto del villaggio”.
I governanti Ue, inoltre, stupidamente e senza alcun giustificato appiglio giuridico hanno annullato le elezioni in Romania con l’ausilio della Corte Costituzionale rumena, vinte da un candidato filorusso. Motivo: 25ml account TikTok sono diventati molto attivi, 15g prima delle elezioni, in favore del candidato filorusso. Ed ora hanno escluso Călin Georgescu (vincitore delle annullate elezioni) dalle riconvocate elezioni per lo stesso motivo. Mi pare un bypassare l’esito del voto, un interferire nella libera dialettica politica e un convalidare, di fatto, l’esistenza di una Dittatura democratica. Di questo passo l’Ue potrebbe far annullare ogni elezione, se vinta da un candidato non appartenente all’attuale dirigenza Ue progressista.
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