Victimæ paschali laudes immolent Christiani.
Risorgesti, e risorgerai; risorgi la Tua Chiesa!
Che qual tremebonda fanciulla erra dubbiosa
tra brume deserte d’emorragica disaffezione.
Agnus redemit oves. Solo Francesco è poco!
L’amoroso curato non pasce gregge ovunque
di pecore sperse nel tremolante lume di fede,
dove Dio è morto in cuori, in menti e popoli.
Mors et Vita duello conflixere mirando: Dux
della vita risorgi! Splendi e illumina la Chiesa.
Rendila fedele testimone di verità e dedizione.
Fa vittoriosa la vita sulla teologia della Morte.
La Croce è un legno acerbo che non divampa,
la Resurrezione un arcaico costrutto passato,
l’Ascensione il bagliore che illumina il Verbo,
la Chiesa uno smarrito Popolo in fuga perenne.
Che rimane oggi della tua Passione, o Cristo?
Un ricordo sbiadito in cuori perversi e induriti.
Rendi Pasqua realtà! Perché il quesito non sia:
Scimus, scimus Christum surrexisse a mortuis?
Un inno s’innalzi tra sacre vetuste mura ubertose
e inondi la tiepida àura di fede paurosa e smarrita
Scimus Christum surrexisse a mortuis vere!
Tu nobis, victor Rex, miserere. Amen. Alleluia.
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