Spero che non ti offenda, Andrea, se ti dedico una risposta.
Innanzitutto ti ringrazio per l’insegnamento impartitomi, che, in verità, mi ha fatto sorridere.
In proposito sarò più preciso: quando analizzai la tua foto vidi un ragazzo vispo, intelligente e reattivo, ma ne vidi uno, simultaneamente, anche integralista, istintivo e riottoso alla ragione. Sicché le (possibili eventuali tue) conclusioni erano logiche come la tua … risposta.
Infatti, tu sei stato poco attento a quanto ho scritto: le mie osservazioni erano solo marginali al tuo “proclama” politico che non è altro che un proclama religioso. E, appunto per questo, integralista.
Ti impelaghi in concetti difficili e non per il significato italiano a loro attribuito, ma perché questi debbono essere supportati da una base filosofica, senza la quale appaiono “concetti” astratti e indefiniti.
Ma, se tu vorrai approfondire la tematica, puoi andare a rivederti il mio articolo “L'ignoranza del concetto di laicità e di etica in democrazia.” e comprenderai perfettamente il senso di laicità nella società.
Parli di Centro e citi il tuo discorso preparato per un eventuale intervento.
Fiuti aria di novità e di cambiamento e lo colleghi all’andare a messa in S. Pietro. Che c’entri questo (atto privato) con una riunione politica non si capisce bene, se non a qualificarti (in senso positivo) da solo.
Poi ti addentri in un’analisi politica dell’operato governativo, scambiandolo con quello legiferante del parlamento, perciò della maggioranza.
Infine declami l’equidistanza tra dx e sx, come se queste fossero due punti geografici.
I cattolici, per tua somma sfortuna, sono schierati chi a dx, chi a sx, chi al centro e chi con … nessuno. Sono accumunati da un lemma comune (cristiano/cattolico), ma difficilmente quantificabile.
Sicché poi non si capisce chi sia il cristiano, chi il laico e chi … altro; oppure che differenza esista tra i vari … cristiani.
Forse, per capirlo, avresti dovuto essere a Belfast alcuni decenni fa; ma ti può bastare la … storia.
Affermi che “… non condivido tutto quello che hai scritto”.
Questo è un tuo punto a favore perché significa che hai le tue idee. E queste, sbagliate o giuste che siano, è sempre meglio averle.
Possono, comunque, sempre essere … migliorate.
Dottrina sociale della Chiesa, dici; e mi citi pure l'art (3) della Costituzione.
La Chiesa (o se preferisci “chiesa”) è una branchia sociale che raggruppa dei cittadini in base ad un intendere comune. Non è, perciò, la Società, ma una parte della società. È per natura confessionale e perciò settoriale.
Diversamente, come Gerarchia, è identificabile ad uno Stato, per quanto minuscolo, e perciò ad una certa dirigenza.
Le religioni, come saprai benissimo, sono delle ideologie e hanno una particolarità importante: sono utopie assolute!
La loro forza sta nel poter essere quantificate e valorizzate in modo individuale, perciò, relativamente al cattolicesimo, in maniera personalistica. Sicché la “coscienza” individuale ha un valore assoluto ed è prioritaria alla gerarchia. Perciò, teoricamente, vi sono molteplicità infinite di intenderla quanti sono gli aderenti.
Pure altri concetti sociali sono utopie, come ad esempio quello di democrazia, fascismo, socialismo, anarchia …; la loro forza sociale sta nel cercare di costruire un modello perfetto di società che mai si riuscirà a raggiungere, neppure effettuando un cammino di … miliardi di anni luce.
Lo stesso discorso vale per altre terminologie da te usate, come ad esempio Bene comune. Se questo fosse quantificabile allo stesso modo in tutti i cittadini (e credenti) il ricercarlo sarebbe facile e si comprenderebbe perfettamente chi lo persegue e chi lo contrasta; ma siccome tutti lo declamano e non si … vede, ne consegue che questo è vincolato a degli interessi che possono essere contrastanti secondo l’appartenenza alle varie classi sociali.
Perciò la Dottrina sociale della Chiesa deve essere rivolta al solo credente e non alla totalità della società, anche se sarà poi compito del credente cercare di farla condividere pure al resto della società.
Se la società fosse tutta “cattolica”, perciò Chiesa, il problema non esisterebbe perché sarebbe della totalità, perciò identificabile alla legge statale; e ciò avvenne quando la Chiesa era Stato teocratico.
Lo è Stato pure ora, ma infinitesimale; e perciò il suo dettame vale per una limitata zona geografica e, a ben guardare, neppure in quella.
Tutto il resto deve essere contrattato, quindi discusso, analizzato e condiviso con le altre forze sociali che compongono la società.
I Principi e Valori non negoziabili debbono pertanto essere discussi e negoziati per diventare legge sociale, perciò laica; quindi per essere condivisi da tutti.
Chi lo stabilisce ciò? Mi sembra ovvio in democrazia: la Maggioranza del Popolo e non della Chiesa.
“I Principi esistenziali stabiliscono i Valori” non è una frase fatta, ma assai significativa. Ma per non dilungarmi troppo ti rimando all’art. di Kärl Fϋnfte “Tra personalismo e capitalismo.” che puoi trovare pure sul mio sito, avendolo ospitato giorni fa.
In questi giorni la Gerarchia ecclesiastica, supportata da organi ufficiali del piccolo Stato, è entrata prepotentemente nel merito dei migranti clandestini.
Ovviamente non voglio entrare in questa sede (risposta) nel merito della complessa questione, ma voglio solo annotare certe incongruenze.
Il diritto internazionale prevede la difesa delle frontiere, ma non vieta ad alcuno stato di poter intervenire ed accogliere questi migranti.
Il Vaticano durante la Seconda Guerra mondiale accolse e protesse nel suo piccolo Stato eminenti cattolici che diversamente sarebbero stati arrestati.
E nessuno si sognò di oltrepassare la linea di confine per arrestare questi “protetti”, neppure se passeggiavano 5 cm oltre la fatidica linea bianca che fungeva da frontiera al limitare di Piazza S. Pietro.
Perciò, oggi, nulla vieta alla Chiesa, come Stato, di assoldare una flotta, di imbarcare questi naufraghi migranti e di ospitarli sul proprio territorio come meglio crede. È un suo diritto se lo vuole!
Ma non è un suo diritto imporli ad uno stato sovrano, perciò ad un Popolo, che è retto democraticamente da una maggioranza ampia liberamente eletta e che la pensa, magari erroneamente, in modo diverso.
È un suo diritto, invece, sollecitare i propri fedeli a negoziare in tal senso con le altre forze sociali della società, perciò a richiamarli alla Dottrina sociale della Chiesa; ma essendo questi minoranza, e pure divisi, è ovvio che il metodo spurio maggiormente consono sia quello di cercare di interferire negli affari di un altro Stato con sollecitazioni ufficiali più o meno diplomatiche.
Concludendo:
le tue frasi “Purtroppo però constato che il solo parlare da Cristiano e portare in Politica i propri Ideali da molto fastidio a chi non li condivide” e “Ma non esiste più la pari dignità sociale e partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese??” sono poste estremamente male. Sono un preconcetto!
Non essendo né lo Stato, né il Paese, ti risponderò individualmente.
Per dialogare, costruire e contrattare bisogna essere almeno in due. Però se il cattolico vuole imporre il “suo” credere senza negoziarlo con la “maggioranza” della società, sia questa cattolica, agnostica o atea, allora non agisce più democraticamente, ma solo dottrinalmente.
La teocrazia è emarginata pure nella gestione del piccolo Stato del Vaticano, pur se retto da un “re” teocratico.
Quando discuto, e ragiono, accantono sempre la mia “idea” religiosa perché non posso imporre il mio credere all’altro.
Posso tuttavia testimoniare, discutere, analizzare e costruire, nella parità con l’altro, ciò che si può condividere.
I Principi determinano i Valori. È compito del credente cercare di farli condividere anche al non credente e al laico, ma solo con il sistema democratico del confronto e del concludere sociale insieme, qualunque sia il risultato finale.
Questa è la bellezza della democrazia, da non confondere con la teocrazia che da secoli è stata cancellata dal sistema sociale umano d’intendere la società.
Come vedi ho discusso pariteticamente con te non lamentandomi affatto per essere minoranza, maggioranza o semplice analista indipendente.
Ciao, Andrea!
E grazie a te.
11 commenti:
Non so chi sia questo Andrea, né se esista.
Però l’articolo è un bellissimo trattato di perfetta differenza sociale tra Stato e Chiesa.
Pochi sono in grado di redigere un articolo tanto lucido e profondo e ben spiegato, pratico e chiaro negli esempi citati.
Grazie Sam per quanto sai indicare con perfezione anche a noi credenti.
Martino
Nutro molta stima per Savino Pezzotta e visito spesso il suo blog, da cui mi permetto di estrapolare alcuni brani che trovo interessanti e, in parte, collegati a quanto dirò in seguito:
- Roma, 29 mag. (Adnkronos) – “E’ chiaro che le affermazioni della Conferenza Episcopale disturbano….e sarà sempre più così, perché più si afferma la Dottrina Sociale della Chiesa, ….più i poteri economici sono toccati…”
- 2008 5 ottobre- BASTA AVER LETTO MARX? – “..Di queste questioni abbiamo discusso anche a Volterra venerdì sera in un incontro, organizzato dalla locale ‘Azione cattolica’, che aveva per tema: Politica: alta forma della carità. Il mio intervento si è concentrato su tre temi che a mio avviso rientrano in un’idea dell’educare alla politica:… 3. Definire e praticare uno stile di vita che renda liberi dall’apparire, ma soprattutto dalla cupidigia del primeggiare e del potere, in modo che si determini, sul piano personale e collettivo, un modo mite di stare e praticare la politica….”
(Continua nel successivo commento con le mie considerazioni)
Amelia Tricot
Mi è capitato di leggere su facebook gli interventi di Andrea e le sue risposte, di cui deve andare fiero, visto che le riporta anche qui, sul suo blog. Desidero aggiungere il mio, ai precedenti commenti, pieni di elogi per avere <<..con estrema civiltà …. senza mai eccedere nello stile..….o, come lei stesso afferma, col sorriso sulle labbra e con la serenità di sempre…>> “demolito” quel ragazzo, così ignorante e presuntuoso, da dichiarare apertamente di orientare le sue scelte ispirandosi alla Dottrina Sociale della Chiesa. Indubbiamente una grave colpa. Bravo! L’ha proprio “demolito”, “distrutto”, complimenti, una bella prodezza, davvero!!
Ed ora? Cosa ha ottenuto? Qualche bavosa blandizia al suo posteriore narcisista da parte dei fan? Qual era il suo scopo? Il piacere personale di sopraffare uno che crede più debole e piccolo? Bene, sta meglio adesso? Si sente grande, vittorioso? Il linguaggio tagliente, ancorché forbito, mellifluo e falsamente pacato, ha sostituito i muscoli, ma riconosco l’atteggiamento baldanzoso dell’adolescente bullo e immaturo, che cerca chi ritiene più debole, per dimostrare a sé stesso, attraverso la prevaricazione, di valere qualcosa e che ha bisogno, come dell’ossigeno, del servilismo viscido e vile di chi lo circonda, scambiato per ammirazione.
Congratulazioni, ma ad ogni età c’è spazio per crescere e maturare.
Per la mia professione, vivo quotidianamente tra i giovani e, purtroppo, noto come il nichilismo sia diffuso, unito a buone dosi di vacuità, insensibilità, disimpegno…. Allora dico: per fortuna esistono ancora ragazzi così, capaci di entusiasmo, desiderosi di impegnarsi e di testimoniare nella vita la loro fede, invece di pensare solo allo sballo, a bere e drogarsi. E spero proprio che lei non sia riuscito a “demolire” Andrea.
Mi permetto di citarla:<<.. come disse Savino, “Facciamo crescere i giovani e diamogli passo”>>
Certo l’inesperienza e l’esuberanza possono essere dei limiti e i giovani vanno educati, aiutati a crescere e migliorarsi, ma, da insegnante, posso affermare che è impossibile farlo umiliando, deridendo e “demolendo”, …per di più ....” col sorriso sulle labbra e con la serenità di sempre”. I giovani hanno bisogno di guide, di maestri veri, non di palloni gonfiati, pieni solo di insipiente vanagloria. Auguro al giovane Andrea di incontare sul suo cammino adulti ricchi di una fede profonda, cristiani autentici, (che non si ritengono tali solo perché si sono fatti fotografare all’ambone) che possano aiutarlo nel suo cammino.
E lei, visto che tanto farisaicamente si autoincensa, definendosi vero cristiano, continui pure a pavoneggiarsi qua e là per il web, contrapponendo a quella che definisce “eterolalia fanciullesca” il suo farneticare delirante, frutto di una precoce invidia senile; continui anche a frequentare i notissimi prelati, della cui amicizia si vanta, e quando sarete tutti insieme, ringraziate pure Dio per essere tanto superiori ai poveri comuni mortali ignoranti.
Sappia, però, che le sue altissime frequentazioni non le possono dare la garanzia che Nostro Signore non distolga lo sguardo nauseato!
Infine, dato che non è necessariamente vincolato alla stima, posso permettermi di salutarla con il rispetto dovuto ad ogni essere vivente e …… strisciante sulla terra.
Amelia Tricot
P.S. Quale sarà la sua prevedibile reazione al presente ”inserto subliminale”? Penso la non pubblicazione, da parte sua, del mio commento, ma non mi importa, mi basta che l’abbia letto.
Caro Sam,
ho notato con stupore il commento tanto demenziale della pseudo Signora (è improprio definirla tale) Amelia che non ha neppure il coraggio di firmarsi con il suo vero nome camuffandosi dietro un nome anonimo e ipotetico. Ma tanto tutti hanno capito chi sia e il suo encomiabile valore.
Siccome il contenuto si qualifica da sé, annoto solo che mi guarderei bene di affidarle uno dei miei figli anche solo per alcuni istanti.
Certi cristiani non solo non sanno cosa sia la democrazia, ma neppure la carità. Questo, come lei dice spesso, è il bello della società, ciò che ci spinge a pensare e a operare per migliorare.
Sono onorata di essere considerata una “bavosa”, anche se il senso scurrile di una peripatetica di via Nizza va oltre le mie intenzioni. Sono in buona compagnia, visto le miglia di presenze che contraddistinguono il suo blog e l’elevato livello culturale di chi lo frequenta, per cui una mela marcia crea pure … colore.
E il mio solidale pensiero corre pure a quelle eminenti persone di Chiesa che si sentono onorati della sua amicizia.
Saremo tutti dei “bavosi” degenerati che si auto incensano; però abbiamo il senso della misura e speriamo, nella fede, che il buon Dio non sia quello auspicato della pseudo signora. E che l’abbia in gloria.
Se lei è donna mi sento umiliata di essere … tale.
Conosco la discussione e non vedo chiare le ragioni di Amelia (?) e noto un forte astio personale poco civile. Condivido l’idea sottintesa di Paola che questa poteva postare direttamente il suo commento su facebook dove però avrebbe dovuto qualificarsi con ben altro nome.
Sam poteva benissimo evitare una certa analisi, ma non trovo disdicevole che si colleghi la discussione politica ad un determinato modo di essere giacché il privato incide, anche se non si identifica, con il pubblico.
Perciò concludo che il discorso espletato da Sam non sia mai sceso sul personale ma vi abbia fatto riferimento solo quando vi era necessità di capire meglio il percorso discorsivo; al contrario sono da considerarsi biasimevoli gli attacchi sia di Andrea che di Amelia portati al solo livello personale, non conoscendo neppure lontanamente i risultati ottenuti da Sam anche a livello internazionale.
Perciò la coda di paglia brucia … intensamente.
E Amelia Tricot sarebbe una ... signora, insegnante e educatrice?
Credo che la nostra società sia caduta proprio in basso se possiede una tale professionista.
Personalmente la ritengo una pollastra di quelle non acculturate, ma solo accolturate. Forse sarebbe meglio dire un … pollo.
Ho già detto troppo!
Certe persone esprimono anche concetti buoni, ma poi nell’operare si comportano all’opposto.
La sig.ra Amelia è proprio l’esempio emblematico della filosofia senechiana: fate quello che dico, ma non quello che faccio.
Perché il fare è personale e il precetto sociale è altrui.
Complimenti signora! Specie se lei è proprio quello che afferma di essere: credente e insegnante.
Marco.
Siccome sono stato tirato in ballo prima di rispondere ho voluto approfondire la faccenda, così ho potuto gustarmi tutto il discorso che precedeva il brano da me commentato.
Ovviamente confermo ciò che già dissi; ma mi vorrei soffermare un attimo su questa signora (eufemismo), cavaliere bianco del piccolo indifeso pulcino nella stoppa, che sogna di essere già gallo e di aver messo una superba cresta.
Mi scuserà, fantasiosa Amelia Tricot, se sarò poco cristiano, essendo solo un battezzato; ma questo lo avevo già rimarcato. Non amo offrire l’altra guancia a chi malevolmente e pregiudizialmente mi assale senza ragione, dandomi pure del “bavoso” leccaculo.
Sarò pure, al contrario suo, poco cavaliere, anche perché mi pare che lei invece della gonnella porti ancora le brache corte: quelle carenti di civiltà, di rispetto, di socialità, di comprensione, di tolleranza e pure dell’intelligenza di essere praticante nella fede.
Lei è insegnante? Bene; lo sono pure io (mi perdoni la vanagloria con l’incenso) anche se non mi diletto con i … fanciulli.
Comunque sono solidale con Paola: dare a lei dei ragazzi è assai deleterio se trasmette loro il suo fulgido esempio.
Nessuno ha voluto sminuire il valore di Andrea. Sam ha solo smontato il pensierino del bravo cristiano pezzo per pezzo. E, strano a dirsi, fatto da pensatore credente e da docente! Ma lei non lo ha capito. Lei intende solo la sua ottusa ragione e scambia la capacità di pensare, perciò di costruire, con la forza muscolare: quella che sempre usano i monelli bulli e attaccabrighe … come lei.
Uno per esplicare un discorso non può esprimere ciò che ritiene d’essere perché allora diventa vanaglorioso … e si auto incensa. Lei sola lo può fare perché detiene il monopolio della verità, perciò della vanità di prima ballerina, anche se culturalmente ultima.
Ovviamente noi tutti siamo dei miscredenti amanti del nichilismo, che vogliono distruggere ciò che di buono ancora rimane nella Dottrina della Chiesa; e lo sono pure quei Pastori che intrattengono proibiti rapporti interpersonali con distruttori di irreprensibili e pii ragazzi indifesi e inginocchiati in S. Pietro.
Peccato che non la facciano papa, così potrebbe sempre parlare ex cathedra e dilettarci del suo onnisciente sapere.
Dice che è donna e non si può? Se è per questo ce ne fu già una e fu pure lapidata perché durante una processione fu colta dalle doglie del parto, avendo fatto la vispa con un imperatore.
Poi lei, se mi consente, è donna solo nel vile nascondersi dietro un anonimato, sfruttando la liberalità di Sam che concede a tutti di poter postare in molti modi. Poi, come le dicevo, porta le brache, anche se solo quelle … corte, per cui è … bisex.
Mi conceda una domanda, esimia, illuminata e fervente signora: perché non ha messo il suo commento su Facebook, oppure su Spaces? Semplice: perché lì serve un Id, quindi smetterebbe di indossare l’ipotetica verginea gonnellina per mostrare la faccia vera di incivile monello.
Volete farvi il vostro ghetto confessionale da prefisso telefonico? Accomodatevi e noi vi guarderemo divertiti!
Sappia però che la democrazia si basa sui numeri di una maggioranza e non su quella dottrinale da prefisso telefonico.
Chiudo con un buon pensiero, reminiscenza di un battesimo del tempo che fu.
Mi unisco a Carlo così: “La mia preghiera è perché Lui illumini con la sua Grazia la sua inesistente fede.”
Lui, quello vero, e non quello degenerato del suo intendere, cara … signora.
Se mi permette pure io, pur essere abominevole e “strisciante”, la saluto con “il rispetto dovuto ad ogni essere vivente”. Aggiungo solo: a chi è uomo/persona e non vile bestia e serpe che colpisce a tradimento.
Grazie!
Mi perdoni, Sam, se lo posto su entrambi gli articoli.
Alberto
Dai commenti risulta che in democrazia Sam ha i numeri e l'opposizione le briciole.
C'è pure la fede, ma questa può salvare l'anima solo per grazia di Dio e non per l'inconscio e istintivo credere d'essere nella verità, specie quando si attaccano e si offendono persone di un determinato livello.
La ragione la si ottiene con il ragionamento articolato e non con il declamare impunemente offese. Queste esprimono solo l'inconsistenza umana di chi le pronuncia.
Mi associo a tutti nell'esprimere solidarietà a Sam e ad essere considerata "bavosa".
Aprrezzo l'intervento divertente di Alberto e lo accetto solo perchè ha esplicato la sua legge: quella del taglione.
Non è il massimo, ovviamente; ma è peggio ancora quella dei due dell'opposizione, anche se professi credenti.
Ciao a tutti.
Paola
Pur con notevole ritardo ho letto l’articolo con i vari commenti, e conosciuto la vicenda.
Se tutto ciò non fosse pure su facebook, eccetto i commenti, potrebbe sembrare una commedia di Plauto dove gli equivoci si rincorrono.
Gli equivoci sono quelli di chi non vuol proprio capire il vero discorso fatto, addossando alla controparte la colpa di tutto ciò. La si addossa con male parole e offese.
Intanto gli spettatori si divertono pure.
Da come scrive, e dal suo silenzio sull’attacco subito, credo che pure Sam Cardell si diverta assai. Lo dipingo divertito e sorridente, come Dante in compagnia di Virgilio, a visionare i gironi dei dannati alla ricerca dei due corpi ignavi nella fede e siamesi nell’identità convulsiva.
Cerca pure l’inserto subliminale di Amelia, quello che vedeva la certezza dell’offesa senza apparire pubblicamente, certa che Sam avrebbe considerato spam il suo lurido marciume. Il che dice già tutto!
Ma appunto perché è un esperto e uno studioso lo ha pubblicato ponendola definitivamente tra le fauci di Lucifero.
Ed io che ci sto a fare qui?
Mi sembra semplice: per essere condannato da Dio insieme a tutti gli altri, pastori compresi, dediti a intrattenere pericolose amicizie.
Dove ci metterà? Con i due rei? Speriamo di no!
Però un po’ di purgatorio non ci farebbe male.
Giuseppe Bondioni
La mia risposta alla gentile Signora Amelia l'ho pubblicata ora come un nuovo breve articolo.
Ha per titolo:
"Un discorso contorto e interessato."
Grazia a tutti per la solidarietà e la vicinanza espressami.
Sam
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